Fare carriera senza farsi odiare dai colleghi. Come fare?

Lascia che ti racconti una storia che mi è stata detta dal diretto interessato, un mio cliente, che mi aveva contattato per una consulenza.
Paolo, 35 anni, aveva passato gli ultimi 12 anni presso uno studio associato professionale. Sin da quando era all’università il suo obiettivo era fare carriera.

Portrait of elegant businessman in suit and eyeglasses standing by table with papers on it

Aveva il desiderio di guadagnare bene e avere una posizione lavorativa solida e riconosciuta dagli altri. Aveva incominciato come praticante mentre studiava per la laurea specialistica e poi, conclusi gli anni di praticantato, aveva dato l’esame per diventare commercialista.
Negli ultimi anni ha lavorato senza sosta e ha coordinato parecchie persone all’interno del suo studio. Per fare un salto di qualità nel suo lavoro non ha mai avuto dubbi: nessuno avrebbe bloccato i suoi progetti, e non si è messo problemi a cambiare collaboratori con una frequenza preoccupante, aveva sempre tirocinanti nuovi e i colleghi non lo sopportavano. Se qualcuno provava a lamentarsi veniva subito screditato davanti al socio titolare dello studio. Un comportamento spregiudicato che gli è valso la fama di “serpente” e ha reso il clima lavorativo per i suoi colleghi un vero incubo.
Paolo comunque nel suo lavoro individuale è sempre stato eccellente, non sbagliava un colpo e il suo socio, nonostante il suo carattere insopportabile, lo apprezzava per il suo operato.
Però Paolo, che non è sciocco né superficiale, si è reso conto che con il passare del tempo questa sua sete di fare carriera – al di là di tutto e di tutti – gli ha dato dei problemi e ha iniziato ad avere meno collaboratori e anche meno clienti. Si era diffusa la voce che non ascoltava le esigenze delle persone e che fosse impossibile comunicare con lui, nonostante i suoi risultati eccellenti nel lavoro – di fatto.
Allora quando è arrivato a questo punto ha iniziato a preoccuparsi seriamente del suo futuro. Temeva che con questo andamento gli affari non gli sarebbero andati bene a lungo e questo per lui avrebbe rappresentato un grande fallimento.
Aveva dedicato tutta la sua vita al lavoro, trascurando la sua vita personale e gli affetti – non poteva lasciare che andasse a rotoli.
Mi ha chiamato e abbiamo fissato un appuntamento per parlare di persona.
Mi ha spiegato il suo problema e gli ho suggerito di provare il mio sistema per capire il suo carattere e partendo dalle aree problematiche costruire una soluzione che segua la sua natura ma che allo stesso tempo gli permetta di superare il problema che lo affligge.
Dai risultati dell’analisi che gli ho somministrato è risultato che è una personalità con una spiccata autonomia, un forte senso pratico, una elevata dinamicità e un’alta determinazione.
Ma allo stesso tempo ho rilevato un’empatia molto bassa e una tolleranza quasi assente.
Gli ho suggerito un percorso pratico di allenamento di se stesso per riequilibrare i valori.
Questo non trasforma lui come persona, la struttura caratteriale rimane la stessa – non ci si può snaturare. Però questo non vuol dire che non si possa fare nulla per il suo problema.
Si parte con il presupposto che ci si può migliorare e lo si può fare in modo preciso, seguendo un metodo che permette alle persone di essere autonome, senza bisogno di andare da psicologi o seguire coach.
Io personalmente uso Psyquest, l’ho ideato e utilizzato su migliaia di profili che ho selezionato per le aziende nel corso degli anni, ma non solo.
Spesso l’hanno utilizzato singoli individui per aiutare se stessi nella loro vita personale, lavorativa e sportiva.
Ma come è andata a finire la storia di Paolo?
Da quel nostro incontro è passato qualche anno, ora Paolo ha quasi 40 anni. Ha imparato ad alimentare la sua tolleranza verso le altre persone e ha capito che il benessere di chi lavora con lui si traduce in una qualità del lavoro migliore.
Ovviamente non è diventato l’amicone con cui farsi quattro risate, ma ha ammorbidito molto le sue reazioni nei confronti degli altri.
Gli affari vanno bene e i clienti sono aumentati. Il lavoro che ha fatto su se stesso non è finito, è sempre in divenire però ci ha messo molta forza di volontà e senso critico.
E tu hai mai avuto un piano di carriera ben determinato? Ti sei mai trovato in una situazione simile a Paolo?
Sapevi che risolvere i problemi è sempre più facile e veloce? E soprattutto puoi farlo da solo?

 

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